Axel Thorkild - Il signore dell'isola di Man (Antipodes Edizioni) romanzo di Roberta Strano.
Nota critica dello scrittore Antonino Schiera

 

Il romanzo Axel Thorkild - Il signore dell'isola di Man edito da Antipodes nel febbraio di quest’anno è il terzo e ultimo capitolo di una saga ambientata tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo nella Scandinavia medievale, che racconta la vita e le vicende del giovane Axel, figlio erede del conte norvegese Hans Thorkild e di Isolde Olsen. I due precedenti lavori della scrittrice Roberta Strano sono Hans Thorkild - Hastings anno 1066, Società Editrice Monte Covello edito nel luglio 2012 e Hans Thorkild - Ritorno in Norvegia pubblicato nell’anno 2015 da Twins Edizioni.

Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io canto che furo al tempo che passano i Mori d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto seguendo l'ire e i giovenil furori d'Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano…

Comincio il mio intervento per presentare il romanzo della scrittrice e poetessa Roberta Strano, riportando l’incipit de L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Non è una scelta casuale in quanto i temi trattati dall’autrice hanno una significativa attinenza: le donne, i cavalieri, le armi, gli amori, le cortesie, le audaci imprese badando, tuttavia, a fare un salto temporale all’indietro di circa quattro secoli. L’ultima fatica letteraria di Roberta Strano è ambientata tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo nella Scandinavia medievale, mentre L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto si svolge tra il quattordicesimo e il quindicesimo secolo in Francia.

Come detto tanti sono i temi che caratterizzano la saga in tre volumi di Roberta Strano. Uno di questi elementi, a mio modo di vedere, prevale su tutti gli altri e condiziona le decisioni, i pensieri e le azioni dei protagonisti: l’amore. L’amore e la passione che fanno da carburante per il superamento di tutti gli ostacoli seppur condizionati da altri elementi quali la bramosia di potere, il raggiungimento degli obiettivi, l’odio. Conoscendo Roberta ritengo che la storia sia influenzata dal suo modo di intendere la vita, basata sull’onestà propulsiva dei sentimenti amorosi, sul profondo coinvolgimento emotivo nella coppia innamorata.

Riporto dal romanzo un elemento che l’autrice ha inserito come piccolo prologo:

“E nell’oscurità, così com’era comparsa, l’eterea figura scomparve. Allora fui pervaso da una forza misteriosa e mi domandai: “E’ amore o è il male dell’anima?”

Nell’ultimo rigo c’è una dicotomia, una netta contrapposizione concettuale, che ritroviamo nel turbinio degli eventi contenuti nel libro. Un lavoro certosino e attento che caratterizza l’intera saga.

La vicenda si dipana lungo un periodo storico nel quale non mancavano le battaglie, le ingiustizie, la diversità di condizione e di casta all’ennesima potenza. La caducità della vita rappresentata dai continui cambiamenti delle condizioni di vita del protagonista determinata dal susseguirsi degli eventi, talvolta con il rischio di morire. Roberta Strano con grande abilità e bravura riesce ad imbastire una storia complessa, senza mai perdere il bandolo della logica relazione tra i personaggi che nel romanzo, come tutti noi del resto, sono il frutto delle vicende del passato, impegnando, pertanto, il lettore in una attenta e piacevole lettura. Al centro del romanzo c’è il protagonista principale che, volendo ancora fare un riferimento con i classici del passato, mi ricorda Narciso nel romanzo Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse. Axel, come Narciso, la cui vita sembrava destinata al chiostro, ma che si dispiega in maniera totalmente diversa, anche per via delle sue origini che potrete scoprire leggendo il romanzo. Origini, con riferimento ai suoi genitori, che rappresentano la stura del lungo racconto e il focus preponderante che il lettore deve tenere a mente, per dare un senso al ruolo che ciascun personaggio interpreta grazie alla fervida penna dell’autrice. Un’altra similitudine tra i due personaggi riguarda l’abilità dei due autori nel descrivere il paesaggio e le atmosfere nei quali essi si muovono. Si perché anche nel romanzo della Strano il protagonista viaggia molto, addirittura Axel giunge anche nella nostra Sicilia.

In generale la lettura di un libro porta i lettori a conoscere, a indagare, a esplorare, a documentarsi. Un aspetto che apprezzo molto del lavoro di Roberta Strano è la sua attenta ricerca storiografica, con alcune note inserite nel testo che permettono al lettore di uscire dalla lettura con una maggiore conoscenza del periodo storico in cui si svolge il romanzo.

Axel Thorkild - Il signore dell'isola di Man è arricchito dalla prefazione del poeta Domenico Turco una serie di interessanti e belle illustrazioni di Iole Notarstefano.

 

 

Alla Settimana delle Culture si presenta La valigia gialla di Antonino Schiera

 

La Settimana delle Culture di Palermo,  che si svolgerà dal 30 aprile all’8 maggio 2022, giunge quest’anno alla sua undicesima edizione. Festival ideato, promosso e organizzato dal Comitato “Insieme per Palermo”, con la collaborazione dell’assessorato alla Cultura del Comune e la partecipazione di decine di partner pubblici e privati. Tanti saranno gli eventi, tra i quali anche il ricordo delle stragi del ‘92 per il trentennale.

Nell’ambito della prestigiosa manifestazione, oggi martedì 3 maggio alle ore 16:30 presso l’ex Noviziato ai Crociferi, in via Torremuzza 18, Palermo (zona Kalsa), verrà presentato il racconto autobiografico La valigia gialla dello scrittore, poeta e blogger palermitano Antonino Schiera,

A moderare l’incontro sarà la giornalista Gilda Sciortino.

L’autore dialogherà con la poetessa e scrittrice Roberta Strano.

Il racconto,  pubblicato nel luglio 2021 da Libero Marzetto editore nella collana gli Asini volanti, è ambientato negli anni novanta ed ha come protagonista un uomo insieme alla sua inseparabile valigia gialla, che narra uno spaccato della sua esistenza tra Germania, Olanda e Italia. Una vita caratterizzata dal lavoro, dalle delusioni personali, dalla nostalgia.

“Questo è un omaggio a tutti gli immigrati costretti a lasciare la propria terra, ma anche a quelle persone che per una delusione d’amore soffrono e perdono la voglia di vivere calpestando la propria autostima. Persone, queste ultime, che intraprendono un percorso di autogenerazione e guarigione attraverso il viaggio, fisico o mentale” dichiara l’autore.

E ancora: “Questa storia nasce da Ao longe o mar, brano del 1994 registrato dai Madredeus”.

 

Biografia

 

Antonino Schiera (Palermo, 1966) è poeta, narratore e collaboratore giornalistico. Ha vissuto tra Germania e Austria. Esperto di marketing e comunicazione, utilizza la parola come un ponte che può unire mondi che ancora non si conoscono. Ha pubblicato: Percorsi dell’anima (Europa, 2013), Frammenti di colore (La Gru, 2016), Meditare e sentire (Il Convivio, 2019), Sciabordio vitale sotto il cielo plumbeo (Il Convivio, 2021) La valigia gialla (Libero Marzetto, 2021).

Le sue poesie e le sue opere hanno ricevuto menzioni d’onore e premi a importanti concorsi nazionali e internazionali. Ha partecipato a numerosi reading poetici e recensisce e promuove alcune opere di scrittori contemporanei nel suo blog Antonino Schiera – Riflessioni d’Autore.


 

“Se potessi parlare”, il nuovo libro dello scrittore siciliano Salvatore Cutugno

 Una storia di abbandono, amicizia e amore

 

“Se potessi parlare” è il secondo romanzo di Salvatore Cutugno, questa volta firmato BookRoad, una casa editrice che propone al pubblico romanzi da sostenere tramite la prenotazione di copie. Si tratta di una campagna vera e propria per valorizzare i migliori talenti letterari e il libro di Cutugno sembra avere tutte le qualità per divenire un best seller!

La sua scrittura è scorrevole, lo stile diretto e dinamico, la trama avvincente, coinvolgente e con un pizzico di humor, quasi a voler un po’ sdrammatizzare la tematica affrontata, sempre tristemente calda come quella dell’abbandono di un cane.

Il protagonista è Ron, un cane di razza border collie, che all’arrivo delle vacanze primaverili dei suoi padroni,  una coppia  di facoltosi di nome Fabio e Cinzia, lei un rinomato avvocato, lui un chirurgo estetico, viene appunto abbandonato all’insaputa della piccola figlia Clarissa.

Una famiglia moderna e superficiale in cui contano solo il denaro e il successo.

Un quadro squallido quello che si presenta, colorato solo in apparenza da una vita in cui sembra non mancare nulla, almeno di tutto ciò che è materiale!

Ma il cane avrà il suo riscatto in un giovane ispettore cinofilo della polizia penitenziaria, che si accorge di lui lungo una strada affollata di macchine e, oltre a dargli una nuova casa, lo addestra in un valido cane antidroga nelle carceri.

Nel libro l’autore parla, quando si riferisce a Ron con “un’ottica” animale, raccontando i suoi punti di vista.

“Prima che chiudesse il bagagliaio, Ron continuò a ricambiare l’affetto di Peppe come se avesse notato la differenza tra lui e il suo ex padrone; era felice, aveva superato la malinconia e forse anche il rancore con se stesso e verso Fabio, un sentimento che non gli apparteneva. Adesso dimostrava tutto il contrario.

Quando Ron lo notò, spalancò gli occhi. Peppe cascò nello sguardo di quel cane vagabondo, capì che i suoi occhi senza nome cercavano un padrone. La tristezza dell’assurdità umana lo invase. Soffocò un singhiozzo, ma c’era Giovanni, cercò di controllarsi. L’empatia tra loro era palpabile. Peppe amava i cani con tutto se stesso e Ron forse lo capì”.

“Se potessi parlare” è un’opera che parla al cuore, un tentativo di sensibilizzare al non abbandono degli animali, esseri senzienti e capaci di donare tanto amore, per ricordare che abbandonare significa compiere un reato, un crimine morale.

Colpi di scena, esilaranti e drammatici si alternano in questo romanzo che trascinerà il lettore fino all’ultima pagina.

Per sostenere la campagna e far sì che il bellissimo romanzo di Salvatore venga pubblicato basta cliccare a questi link:

https://www.bookroad.it/prodotto/se-potessi-parlare/

https://www.poliziapenitenziaria.it/romanzo-se-potessi-parlare-storia-poliziotto-penitenziario-e-cane-antidroga/?fbclid=IwAR2U6h6gMcKoLJS_nD-g7E5JaRnOUaBNgAnBihR816zKLd_nV1kj9-Ejy6A

Articolo su Approdonews

http://www.approdocalabria.it/giornale/se-potessi-parlare-il-nuovo-libro-dello-scrittore-siciliano-salvatore-cutugno/

Leonardo Manetti, il poeta dal cuore romantico

 

La nuova raccolta di poesia del poeta toscano Leonardo Manetti, Il poeta contadino, edita da Nulla Die e inserita nella collana I Canti, è un’opera capace di arrivare subito dritta al cuore per le innumerevoli e potenti immagini presenti in essa e capaci di suscitare nel lettore le sensazioni più diverse. Destinata non solo a un pubblico adulto ma come ha scritto la stessa casa editrice la silloge è indicata anche per un pubblico più giovane sia per la freschezza dei suoi versi che per la genuinità dei valori che trasmette.

L’opera è costituita da ottantasette liriche in versi sciolti anche se ricche di figure retoriche. Il poeta ricerca e utilizza le parole che più gli consentono di trasmettere l’ autenticità dei suoi stati d’animo, non preoccupandosi della metrica, rendendo così il suo stile originale e non costruito.

Nei suoi componimenti l’agricoltura e la poesia si sposano. Il titolo è emblematico, il poeta canta la natura, l’amore, i valori, ammettendo di essere un privilegiato a vivere al giorno d’oggi a contatto con un paesaggio bucolico, come afferma nella lirica Quando facevo i balocchi:

 

Oggi sono un adulto

pensieroso, complicato, impuro,

vivo nel paese di Cuccagna

riservato a pochi eletti.

 

Egli ci mostra e ci fa conoscere attraverso la sua arte la semplicità ma allo stesso tempo il lavoro faticoso dei campi, fatto di sacrifici, antico mestiere tramandatogli dai suoi antenati.

Attraverso le sue liriche vengono celebrate le stagioni, il creato, oggi così tanto calpestato e deturpato dalla continua urbanizzazione e di cui invece ognuno di noi dovrebbe prendersi cura e di cui il poeta è tristemente consapevole:

 

Dritti alberi imponenti

narratori di innumerevoli storie,

deliziose viti stregate

disposte in fila come per incanto,

e piacevoli folti olivi

danno un sapore che rassicura.

Una grande opera

piena di musiche e paesaggi,

frastornata da quell’antenna

che mi turba la vista,

fa riflettere il mio cuore,

dà un calcio al nostro passato

e superbamente vuole primeggiare

spiccando il volo

fra la distesa di verde e marrone.

 

Leonardo distante dalle logiche moderne ci fa immergere nel suo paradiso privato i cui giorni, settimane e mesi sono scanditi come in passato dall’attesa di veder fiorire il primo germoglio di una pianta, o il maturare delle viti. Quando molta gente non guarda più neanche il cielo, il poeta con la sua sensibilità ci ricorda che nulla è scontato:

 

Sento il mio respiro,

leggero è il mio corpo,

imparo a decifrarlo,

a distinguerne i suoni incantati.

Un fiore mi saluta,

dondola nel vento,

lieve il suo fruscio

accarezza la mia pelle.

Un albero mi guarda

sembra dirmi qualcosa,

protegge il mio sorriso

mentre racconta la sua storia.

Ogni cosa è così bella,

basta avere le pazienza

di fermarsi e osservare,

di fermarsi e ascoltare.

 

Tuttavia ci sono delle poesie più ermetiche, come Trauma, Pericoli passati o Cuore in trappola che evocano tristezza e ricordi intimi del poeta e che non sono di facile interpretazione:

 

Io, tenuto stretto dalle catene

guardo le mie sbarre,

sento il mio respiro

lento, cupo e malinconico.

Leggo un’anima distrutta

incapace di scappare,

desiderosa di gridare.

Afferro lettere soavi

di tristi ricordi precipitati,

pezzi di roccia frantumata.

Scorgo cornici sorridenti

tra fragranze di vecchi profumi

e bagno fazzoletti di lino,

i pensieri viaggiano tra i sentieri

di piante appassite

che frenano nuovi semi.

 

E ancora egli ci inebria dei ricordi del Natale, del passato, di amori, di passioni.

In più di una lirica egli fa riferimento al nonno e agli anziani da cui ha imparato tanto:

 

Ti piango in solitudine,

all’improvviso arrivi

all’ombra di un ulivo.

Dipingo il tuo volto

sorridente all’aurora

ramata dal tuo sapere.

Ti scrivo sulla terra,

spargendo briciole di zolle

nel cielo luminoso.

 

Sento trafiggermi il cuore

per non avervi più vicino,

e respirare la vostra aria genuina

venuta da un tempo passato.

Devo rallegrarmi per avervi conosciuto,

per i momenti vissuti insieme

leggendo il vostro cuore

amplificato dalla voce tenue.

 

Ma se egli è indissolubilmente legato alla terra e ai lavori dei campi, lo è altrettanto alla poesia e l’una è spesso ispirazione dell’altra

 

Incido lettere dell’animo

su fogli di carta accoglienti,

sprigiono energia dalla sfera

di una penna metallica,

macchie d’inchiostro libere

e indelebili al corso della storia,

versi e strofe sospese nell’aria,

incollate sulle pagine di libri.

Vorrei biblioteche di sentimenti

nelle case della gente,

e un titolo arrogante per urlare:

“La poesia è bellezza!”

 

Poesia è l’odore dell’erba tagliata.

Poesia è la farfalla che si posa su un fiore.

Poesia è osservare le montagne con i tuoi occhi.

Poesia è pensarti qui mentre sei lontana.

Poesia è ascoltare il battito del mio cuore per te.

 

Ma se le sue liriche sono molto intimistiche non mancano anche quelle più socialmente impegnate:

 

Sarebbe bello se ci fosse la pace

e gli uomini giocassero.

Sarebbe bello sognare un futuro

mentre i bambini nascono.

Sarebbe bello distruggere le armi

per vincere l’onnipotenza dei soldi.

Sarebbe bello entrare nei sogni

e convertire i cattivi in buoni.

Sarebbe bello pensare al domani,

una giornata senza paure.

Sarebbe bello sentirsi protetto

in un mondo sicuro.

 

I defunti non hanno

lo stesso colore,

le vittime non hanno

lo stesso valore.

 

Per conoscere più da vicino il poeta Leonardo Manetti e il suo mondo romantico e colorato, il libro è disponibile in questi store:

 

https://www.ibs.it/poeta-contadino-libro-leonardo-manetti/e/9788869153839

https://www.libreriauniversitaria.it/poeta-contadino-manetti-leonardo-nulla/libro/9788869153839

https://www.libroco.it/dl/Leonardo-Manetti/Nulla-Die/9788869153839/Il-poeta-contadino/cw586163783291731.html

 

 

Biografia

Leonardo Manetti è nato a Firenze nel 1981.

Compie studi tecnici e consegue dapprima il diploma di perito elettronico e poi la laurea in Viticoltura ed Enologia. Nel 2009 fonda la sua azienda agricola a indirizzo viti-olivicolo, tra le colline di Greve in Chianti.

Nel 2013 pubblica la sua prima raccolta sChianti edizioni Tempo al Libro. Seguono, subito dopo, “Gli occhi interiori” edito da Marco del Bucchia e Poesie in cucina edito da Edizioni Helicon e poi una lunga serie di partecipazioni a volumi collettivi.

 

Premi e Riconoscimenti

diVersi in Prosa terzo classificato al Premio Castel Govone 2018.

-Gli occhi interiori finalista al Premio Nazionale di Poesia Astrolabio 2018.

-Poesie sul sociale insignito di Segnalazione Particolare della Giuria al Premio Letterario Casentino 2018.

-Gli occhi interiori sesto classificato al Premio Leandro Polverini 2017.

-Leonardo Manetti premiato al Premio Culturale Aurunci Patres in Terra di Lavoro 2015.

-Oltre la mia finestra il DiVino finalista all’Italian Festival International Literary 2015.

-Gli occhi interiori sesto classificato al Premio Emozioni Poetiche 2015.

-Olio vincitore al Premio Expo al Gran Gala della Poesia 2015.

 

Articoli su Approdonews:

http://www.approdocalabria.it/giornale/il-poeta-contadino-di-leonardo-manetti/

http://www.approdocalabria.it/giornale/pieve-di-nievole-conclusa-la-mostra-qquando-la-poesia-colora-la-pitturaq/

Meditare e sentire, la nuova raccolta di poesie di Antonino Schiera

Meditare e sentire è la nuova silloge poetica dell' eclettico poeta e scrittore palermitano Antonino Schiera. Pubblicata nel mese di settembre 2019 con Il Convivio Editore, è già finalista nella sezione inediti del premio Pietro Carrera 2019 indetto da Il Convivio Editore. Silloge preceduta da Percorsi dell'Anima (Europa Edizioni 2013) e Frammenti di colore (La Gru Edizioni 2016).

La raccolta, che si apre con la illuminante e intensa prefazione curata dalla poetessa e saggista Francesca Luzzio, è composta da cinquanta poesie, da alcune citazioni storiche scelte dall’autore, da una sua breve nota e alcuni aforismi.

Meditare e sentire è un'opera che parla dell'amore in tutte le sue declinazioni, in cui la poesia genera come dice l'autore stesso commozione e ricordi, divenendo dunque strumento di eternità, ma anche di libertà.

Non scendere le scale dell'oblio,

ma sali quelle dell'amorevole ricordo

di un tempo ormai andato, che ti ha forgiato (dalla poesia Oblio).

Le liriche raccontano in versi sciolti le multiformi sensazioni e vissuti del poeta ma che accomunano tutti gli esseri viventi, ritroviamo così la fragilità umana, la desolazione, l'attesa spesso delusa di un amore difficile, i sogni infranti, il trascorrere del tempo e quindi la fugacità della vita.

Oggi sono sospeso in questo limbo.

Un filo fragile, che pende tra la vita

e la morte…

Non so nulla di te,

Pensieroso attendo un tuo flebile cenno (da Desolazione).

E poi ancora il poeta canta l'amore, la natura, il mare, la sua città e i sogni.

Il crepuscolo cala

su questo sublime incontro

tra cielo, terra, mare.

S'inseguono sogni e reali inquietudini

come schizzi nella tela

della nostra esistenza

(Da crepuscolo).

Da porre in risalto è la lirica Volto di donna in cui il poeta sottolinea la differenza ma anche la somiglianza tra uomo e donna, essenze che si completano a vicenda, mentre in Pensiero di un migrante affronta una  tematica attualissima, segno che la poesia di Antonino non è scevra da temi sociali.

Traspare in tutta l'opera la sensibilità del poeta, che vive e sente le sofferenze del creato e le sue pene personali come un tutt'uno, da ricordare a tal proposito la lirica dedicata alla morte del figlio mai vissuto.

In meditare e Sentire Antonino Schiera è un autore più maturo, capace di giocare con la parola e con il suo significato più profondo, regalandoci momenti di vita vissuta o solo anelata attraverso la poesia che possiamo in definitiva definire la vita che prende forma.

Un appuntamento da non mancare per conoscere più da vicino il mondo di Antonino Schiera e della sua poesia è per venerdì 29 novembre alle ore 16.45 presso la Real Fonderia sita nei pressi della Cala di Palermo.

Luciana Cusimano promotrice culturale e presidentessa dell’Associazione Amici del Museo Civico di Castelbuono e le poetesse Francesca Luzzio e Lavinia Alberti, affiancheranno l'autore nella sua prima presentazione a Palermo della nuova silloge.

Biografia

Antonino schiera nasce a Palermo, nel mese di marzo del 1966, di professione consulente assicurativo. Poeta, narratore e blogger, in passato ha collaborato con il Giornale di Sicilia, Giornale L’Ora e altri.

Dopo una significativa esperienza di vita trascorsa tra Germania e Austria, nel 2013 esordisce con la raccolta di poesie, aforismi e dediche d’amore Percorsi dell’Anima (Europa Edizioni).

Nel 2015 pubblica due brevi storie (Moderno emigrante e Natale a Trieste) all’interno della raccolta di autori vari Natale 2015 (Società Editrice Montecovello), con finalità benefiche. Le due opere hanno ricevuto a Roma, la menzione d’onore al concorso organizzato dalla stessa casa editrice.

Nel 2016 ha pubblicato la sua seconda raccolta di poesie Frammenti di colore (Edizioni La Gru) risultata finalista nella sezione poesie del II Premio Giornalistico Letterario Piersanti Mattarella.

Nel 2017 la sua poesia Nel margine del tuo universo si è classificata seconda al Premio Nazionale di Cultura Isola di Pino Fortini.

Nell’anno 2018 ha ideato, promosso e condotto l’evento estivo  poetico e musicale Calici di poesie a Isnello con il Patrocinio del Comune e della Biblioteca di Isnello ed in collaborazione con il gruppo Siciliando in qualità di media partner.

Nel mese di giugno 2019 la raccolta di poesie inedita Meditare e sentire si classifica finalista al Premio Poetico Pietro Carrera, organizzato da Il Convivio Editore e l’Accademia Internazionale Il Convivio. Nel mese di settembre 2019 è stata pubblicata la terza silloge di poesie Meditare e sentire da Il Convivio Editore.

Dove acquistarla online:

https://www.lafeltrinelli.it/libri/antonino-schiera/meditare-e-sentire/9788832742992

 

Articolo dedicato alla pittrice Fiorenza Orseoli da Albuzzano.

http://approdonews.it/giornale/?p=166558

 

Articoli dedicati alle opere dello scrittore romano Roberto Serafini

http://approdonews.it/giornale/?p=174214

http://approdonews.it/giornale/?p=167574

 

 

Clelia Moscariello è una giovane poetessa che solo un mese fa ha pubblicato con la casa editrice Irda il suo ultimo lavoro. 

La silloge ‛Questa primavera’, composta da poco più di 30 poesie e che è preceduta dalla approfondita prefazione del poeta Domenico Turco, può essere definita un’ esplosione di colori, gusti e profumi.

Nei suoi versi, dal linguaggio moderno e diretto, l’autrice richiama spesso elementi naturali tipici della macchia mediterranea come l’oleandro o il mare, elementi che svelano le sue origini e che si fondono ai sentimenti che emergono da ogni singola lirica.

Sentimenti profondi, che a volte scivolano nel pessimismo ma che poi rinascono a nuova vita, a una nuova primavera da qui il titolo che rappresenta l’opera.

Significativi sono i versi della poesia “Radice di primordiale”

 

“Sento il tuo respiro confondersi nel mio,

chiaro come un’alba primaverile,

e ti voglio ancora,

mi sono ricongiunta con l’universo,

sento tutti gli odori,

e assaporo i gusti,

questa vita non è nulla,

se non una comunione di battiti,

ora posso anche lasciarla,

voglio affidare questa sensazione inebriante

a quella che sarà la mia prossima incarnazione,

perché tutto il mio carico di sbagli non sarà niente

in confronto a questo profumo di oleandro,

è questa la sfida,

sapere amare anche l’effimero...”

 

In questa lirica sono racchiusi i principali temi che attraversano tutta l’opera.

La poetessa parla del suo vissuto, e lo fa in maniera schietta, non nasconde i suoi innumerevoli errori, le sue debolezze che l’hanno portata inevitabilmente a soffrire, a confrontarsi con la realtà che spesso è dura e disillusoria. L’umanità spesso delude ma nonostante tutto l’autrice desidera amare l’intero cosmo con tutta sé stessa, imparando però la lezione dal passato, dai momenti bui, che vuole lasciarsi alle spalle per iniziare daccapo.

 

“Necessito di fuoco sulla mia pelle,

e sangue sulle mie labbra così inaridite

per nutrirle,

e ricoprirle di petali di rosa bianchi come il latte,

voglio una finestra con un’edera che si arrampica,

da dove poter guardare il mare,

e fissarlo quando sto per dimenticare da dove vengo,

perché vengo dal mare,

il mare me lo porto dentro

e lui non mi ha mai abbandonata,

è il mio mal d’africa perenne,

sono una sirena impazzita in un mondo di ladri,

così romantica da incantare chiunque

sappia guardarmi veramente negli occhi...”

‛Questa primavera’ è un inno alla vita che risorge dalle ceneri e dalla morte, la raccolta è dedicata alla nonna scomparsa : “Questa primavera è dedicata ad una grande donna, forte e coraggiosa, che mi ha dato e lasciato tanto, mia nonna Maria, che mi ha insegnato che l’amore è la chiave di tutto, ed ha riempito la mia vita di sentimenti positivi.”

Clelia Moscariello

Consiglio vivamente la lettura di questa ricca e autentica opera di pura poesia, perché ciascuno può ritrovare una parte di sé stesso.

Roberta Strano

 

 

Per acquistare il libro online visita i siti:

https://www.amazon.com/Questa-Primavera-Italian-Clelia-Moscariello/dp/0244910227?ref_=nav_custrec_signin&

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